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Il caso ROSS Intelligence: l’AI può usare dati protetti da copyright?

Infografica Ross Int.png Nel mondo del Legal Tech, l’innovazione non è sempre accolta a braccia aperte.

Lo dimostra il caso ROSS Intelligence, una startup nata con l’obiettivo di rivoluzionare la ricerca legale grazie all’intelligenza artificiale. Ma la sua corsa si è scontrata con un gigante del settore:Thomson Reuters, proprietaria della celebre piattaforma Westlaw.

L’accusa: violazione del copyright

Tutto inizia nel maggio 2020, quando Thomson Reuters accusa ROSS di aver copiato illegalmente gli "headnotes" di Westlaw per addestrare la propria AI. Gli headnotes sono brevi riassunti giuridici che sintetizzano i punti di diritto contenuti nelle sentenze. Secondo l’accusa, ROSS avrebbe ottenuto questi contenuti tramite terze parti e li avrebbe utilizzati per migliorare la propria piattaforma, senza alcuna autorizzazione. ROSS, dal canto suo, ha sempre negato le accuse, sostenendo che l’uso dei materiali di Westlaw rientrava nel "fair use", il principio legale che permette l’uso limitato di materiali protetti da copyright senza autorizzazione, a patto che ci sia una trasformazione significativa nell’utilizzo. Secondo ROSS, la loro AI non si limitava a copiare, ma elaborava e ridefiniva le informazioni per offrire un nuovo modo di accedere alla conoscenza legale.

Fair use o infrazione? La posta in gioco

Questa disputa va ben oltre il singolo caso: il verdetto potrebbe definire il futuro dell’AI nel Legal Tech. Se la giuria desse ragione a Thomson Reuters, significherebbe che le aziende di AI non possono usare materiali protetti da copyright per addestrare i loro modelli senza un’autorizzazione esplicita. Una decisione a favore di ROSS, invece, aprirebbe nuove prospettive per l’uso dell’AI nella giurisprudenza, rendendo più accessibili e democratizzate le informazioni legali. Nel settembre 2023, un giudice federale ha stabilito che la questione del "fair use" deve essere decisa da una giuria, riconoscendo che il caso presenta elementi complessi e controversi. Nel frattempo, la controquerela di ROSS per pratiche anticoncorrenziali da parte di Thomson Reuters è stata respinta, riducendo le chance della startup di ottenere un vantaggio in tribunale.

Il destino di ROSS Intelligence

Il tribunale ha emesso la sua decisione, stabilendo che ROSS Intelligence ha effettivamente violato il copyright di Thomson Reuters. Secondo il verdetto, l'uso degli headnotes di Westlaw per addestrare l’AInon rientra nel fair use, poiché il materiale protetto è stato utilizzato senza autorizzazione per creare un prodotto concorrente.

Questa sentenza rappresenta un precedente cruciale per il settore Legal Tech, rafforzando la tutela del copyright sui dati giuridici e ponendo nuovi limiti sull’uso di contenuti protetti per il training dei modelli di intelligenza artificiale.

Mentre questa decisione chiude formalmente il caso ROSS, il dibattito sull’accesso ai dati giuridici per l’AI rimane aperto. Il settore dovrà ora affrontare nuove sfide nel bilanciare innovazione e diritti d’autore, cercando soluzioni che permettano alle tecnologie emergenti di svilupparsi senza violare la proprietà intellettuale.

AI e diritto d'autore: il dibattito continua

Questa controversia solleva una domanda cruciale: fino a che punto l’AI può attingere da contenuti protetti per generare innovazione? La sentenza su ROSS Intelligence segna un punto di svolta, ha ridefinito il confine tra diritto d’autore e intelligenza artificiale in ambito legale. Detto questo, nulla nega che in futuro ci siano ulteriori casi e regolamentazioni in merito.

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Fonti: Thomson Reuters v. ROSS Intelligence – Farella Braun + Martel LLP Analisi su Copyright & AI – Holon Law Decisione su Antitrust – LawNext Rinvio del processo - Legal io